dal 1999 testimone di un’evoluzione

The Animal Kingdom

(Mustang)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 2.39:1 – DD 5.1 (ita, fra)

“Nel suo primo film ‘Les combattants’, Thomas Calley descrive una possibilità di liberazione – di un sogno di vita indipendente – di una generazione che ha deciso di superare i confini impostati e tracciati da altri, da adulti in libera e prevaricatoria uscita. Nel successivo ‘Ad Vitam’ metteva invece in scena una pulsione di riscossa, una rivolta verso codici inconoscibili e, a loro modo, calati dall’alto/dall’altro. Nel suo terzo e fino a ora più famoso film, ‘The Animal Kingdom’ – fantasia fantascientifica che lo scorso anno ha aperto il Certain Regard a Cannes e in autunno ha avuto un grande successo nelle sale francesi – Cailley fa un passo ulteriore, un arrocco, spingendo un’ipotesi fino alle estreme conseguenze.

Un padre e un figlio, schiacciati nell’abitacolo di una macchina del traffico cittadino in cui le loro incomprensioni si svelano, risultano chiare. Sono insieme ma vorrebbero essere altrove, anche divisi. Non sappiamo cosa stiano facendo né dove stiano andando. Improvvisamente, da un’ambulanza che viaggia accanto a loro, si sentono dei rumori metallici e dal portellone esce, nello sguardo basito dei testimoni, un essere indefinibile, metà uomo e metà uccello, che scappa tra lo sgomento dei pochi che hanno avuto il privilegio – o la dannazione – di assistere alla scena. Il regno animale descrive un altro mondo ipotetico, dove (per ragioni a noi misteriose) alcuni uomini e donne vivono una transizione, una metamorfosi.” incipit della recensione di Federico Pedroni su Cineforum.it

È proprio una grandiosa edizione questa firmata da Mustang Entertainment dedicata all’ultimo film del sempre interessante regista francese Cailley, già a partire dalle bellissime grafiche adottate per la fascetta e per i menu. All’interno del box trasparente troviamo l’elenco delle scene e il dischetto impreziosito da una bella serigrafia a colori. Il riversamento in digitale è ottimo per quanto riguarda la resa delle immagini e del sonoro seppur con i titoli di testa e di coda localizzati in italiano. Formato video correttamente mantenuto mentre per quanto riguarda la resa sonora quella francese ci è sembrata più aperta e dettagliata. Tra gli extra un’intervista al regista (11’) e una seconda all’attore protagonista Romain Duris (10’). Un’edizione decisamente valida che non si aggiudica il massimo dei voti per un soffio.

VOTO:    4,5   

data pubblicazione: 12/2024