Priscilla
(CG)
DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (ita, ing), 2.0 (ita, ing)
“Dopo Il giardino delle vergini suicide e soprattutto Marie Antoinette, Coppola racconta un’altra storia di liberazione femminile dalla gabbia dorata dell’uomo-mito. E come in Marie Antoinette, gioca con gli anacronismi, in Priscilla solo musicali – purtroppo obbligati dall’impossibilità di usare le canzoni di Presley -, optando per brani dei Phoenix, dei Ramones e cover di hit mondiali come I Will Always Love You di Whitney Houston. Fin dalla scena di apertura si riconosce la cifra stilistica del cinema di Coppola, tra montaggi catchy, inquadrature dei dettagli e tinte tenui. Poi però lavora in sottrazione, orientandosi verso una fotografia sempre più buia, che lascia spesso i protagonisti in ombra, all’angolo dell’inquadratura o ripresi di spalle. Riesce a unire tutte le traiettorie tematiche e stilistiche dei suoi film precedenti, facendoli convergere in un lavoro certamente maturo, in cui gli arzigogoli pop non sono il fulcro ma fanno da contorno e danno ritmo alla storia. Ma alla fine lascia un senso di incompiutezza. Coppola trova certamente nella propria biografia elementi in comune alla storia che racconta, di donna nata e cresciuta all’ombra di grandi uomini: figlia di Francis, sorella di Roman, compagna di Tarantino prima e moglie di Spike Jonze poi. E forse è proprio questa comunione a frenare il film, una contraddizione irrisolta tra la necessità di raccontarsi e la volontà di mantenere il riserbo. Se della stessa Coppola o di Priscilla Presley (che è anche produttrice esecutiva), non si sa. Ecco allora che pur essendo la storia di Priscilla, non è mai lei il nucleo della scena, quasi sempre posta a lato, mai protagonista assoluta dell’inquadratura, se non verso la fine del film. Più che un biopic, Priscilla sembra allora un romanzo di formazione, un coming of age identitario, di scoperta e trasformazione, femminista senza il bisogno di esserlo a tutti i costi. Malinconico e vero.” estratto della recensione di Chiara Zuccari per Sentieri Selvaggi.
Solida edizione DVD principalmente per la qualità di riproduzione video e audio. Il master è probabilmente di provenienza italiana, vista la presenza di alcuni sottotitoli stampati sul master, ma che ci offre comunque una più che buona visione. Menu decisamente minimal e extra completamente assenti, non siamo di certo di fronte ad una deluxe edition…
VOTO: 3,5
data pubblicazione: 11/2024