dal 1999 testimone di un’evoluzione

Perfect Days

(Lucky Red)

DATI TECNICI: 16:9/1.33:1 – DD 5.1 (ita, gia)

“Da quanto tempo Wim Wenders non ci conquistava con un bel film? Documentari molti, ma una fiction degna di memoria mancava da tempo. Fino a ieri: Perfect Days (Giorni perfetti) è un piccolo gioiellino, piccolo nel formato (quello classico, «quadrato», dei film di una volta) ma grande nell’emozione e nella riuscita. Racconta la vita quotidiana di un cinquantenne (Koji Yakusho, da Palma) che pulisce le toilette pubbliche di Tokyo. Una vita metodica, scandita da azioni sempre uguali: il rituale della sveglia, poi il lavoro che svolge con una attenzione ai limiti del maniacale (le toilette in Giappone sembrano dei piccoli templi), il pranzo sulla stessa panchina, la doccia in un bagno pubblico (a casa ha solo un lavabo), la cena in un bar dove non deve nemmeno ordinare (prende sempre le stesse cose), un libro prima di addormentarsi (lo vediamo leggere anche un volume di William Faulkner) per poi ricominciare la mattina dopo.” incipit della recensione di Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera.

Eh sì, concordiamo con Mereghetti, Wenders è tornato alla grande con questo Perfect Days, anche un po’ inaspettatamente vista la sua predilezione per i documentari negli ultimi anni. Lucky Red ha in mano uno dei migliori film dell’anno ma, almeno per quanto riguarda l’edizione DVD, lo tratta come uno dei tanti film da pubblicare. Partiamo dagli elementi esterni e accessori: packaging nel classico box in plastica nero in cui però fascetta, serigrafia sul disco e menu colpiscono a livello grafico, sono realizzati decisamente bene. Il film è una coproduzione tedesca e giapponese ma come al solito la casa milanese riversa in home-video i materiali utilizzati per il passaggio in sala, quindi con titoli di testa, scritte e la prima parte dei titoli di coda in italiano, aspetto tecnico che non ci stancheremo di condannare. Nonostante questo la qualità video del riversamento è di altissima resa, da massimo dei voti, vista la perfezione in fatto di definizione, resa cromatica, stabilità e fluidità di riproduzione. Il film è stato riversato nel corretto formato quadrato voluto dal regista tedesco, 1.33:1 per la precisione, per omaggiare il cinema di uno dei suoi maestri Yashujiro Ozu, con fotocamere digitali Sony e con codifica anamorfica 16/9, ottimo per non perdere definizione. Le due tracce sonore sono impeccabili, perfette, sia per i dialoghi sia per l’accompagnamento musicale, da preferire di gran lunga quella in lingua giapponese anche se il doppiaggio è ottimo, ed è possibile cambiarle al volo durante la visione. Extra interessanti: una lunga intervista al regista (57’), una galleria fotografica ed il trailer italiano. Nonostante qualche difetto sparso qua e là ci sentiamo di assegnargli il massimo dei voti!

VOTO:    5   

data pubblicazione: 06/2024