Louisiana – The Other Side
(Lucky Red)
DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.85:1 – DD 5.1 (ing)
Prendiamo in prestito quello che scrisse Paolo Mereghetti dopo la proiezione al Festival di Cannes del 2014 in selezione ufficiale (l’articolo integrale lo potete trovare qui: cinema-tv.corriere.it/cinema/mereghetti/15_maggio_27/volto-dell-america-profonda-girone-infernale-disperati-97990058-0459-11e5-8b0b-0cc2990e0043.shtml): È un autentico pugno nello stomaco, il nuovo film di Roberto Minervini. Ma un pugno salutare, che toglie il fiato ma apre gli occhi sulla realtà e fa sparire tanti luoghi comuni sull’America e sul suo sogno.
È girato in Louisiana, come dice il titolo italiano, più precisamente nel Nord dello Stato, dalle parti della città di West Monroe, ma non bisogna dimenticare il sottotitolo inglese (che poi è anche quello originale): The Other Side, l’altro lato, l’altra faccia di un Paese che pensiamo di conoscere e che invece ne nasconde molte altre. Come quelle di Mark e Lisa, una coppia di bianchi disoccupati (sono il 60 per cento della popolazione da quelle parti!), schiava delle anfetamine e di un’apatia da cui non sa uscire. (…) Minervini non interroga, non discute, non «spiega», vuole solo registrare il più oggettivamente possibile, mettendo da parte ogni ideologia, per dare spazio a un’America che nessuno vuole ascoltare o raccontare. Ed è per questo che, a due terzi del film, il suo obiettivo si sposta su un’altra comunità, quella di un gruppo di reduci, convinti dell’imminenza di un qualche golpe governativo e che per «difendere le loro famiglie» passano il tempo ad esercitarsi con le armi. (…) Una seconda parte, questa, che sembra fare cortocircuito con la prima, mentre è proprio da questa apparente contraddizione che Louisiana trova il suo valore politico e cinematografico. Perché da una parte porta alla superficie un Paese che in tanti vogliono cancellare o fingere che non esista: è il Paese degli ultimi, dei reietti (in stragrande maggioranza bianchi!), dei dimenticati, a cui sembra che l’unico modo di esistere sia quello di mostrarsi nei suoi comportamenti più oltraggiosi o irriguardosi oltre che (auto)offensivi. E dall’altra restituisce al cinema la forza primigenia di «occhio che guarda il reale», la sua capacità di scoprire e raccontare per pura forza visiva. E così Minervini, che riprende come un documentarista ma monta come un regista di finzione, restituisce al cinema la sua qualità più grande, farci vedere quello che i nostri occhi non avrebbero potuto scoprire da soli.. Il DVD prodotto e distribuito da Lucky Red si presenta fin da subito elegantissimo, grazie alla splendida grafica utilizzata per la fascetta. All’interno del box troviamo solamente il dvd (serigrafato) mentre per quanto riguarda la qualità tecnica siamo di fronte alla perfezione assoluta. Ha aiutato molto il fatto che il regista abbia utilizzato per girare il suo film la Red Epic X, una delle cineprese digitali compatte più evolute sul mercato. Ma anche chi ha realizzato l’encoding non è stato da meno, riversando il video e la colonna sonora multicanale in modo perfetto. Spiace non vedere nessun filmato d’approfondimento, visto il tema importante, sarebbe stato almeno auspicabile realizzare una lunga intervista al regista. Nonostante questa critica rimane un’edizione (ed un film documentario) da non perdere!
VOTO: 4.5
data pubblicazione: 12/2015