dal 1999 testimone di un’evoluzione

La bestia (2)

(CG)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 1.66:1 – DD 2.0 (ita, fra)

Walerian Borowczyk, artista e regista di origine polacca, che ha fatto della commistione tra visionarietà ed erotismo la matrice unica del suo cinema. Nato a Kwilcz (Poznań) nel 1923, si diploma in pittura e grafica all’Accademia di belle arti di Cracovia. I suoi primi lavori nel campo del cinema sono cortometraggi a passo ridotto dove sperimenta le tecniche dell’animazione, come Les Astronautes (1959) realizzato con la tecnica del cutout animation in collaborazione con Chris Marker. Nel 1968 Borowczyk dirige il lungometraggio che gli regalerà fama internazionale, Goto – L’isola dell’amore, un film tragico e sensuale, selvaggiamente erotico. Con Racconti immorali realizza un film ad episodi che mette insieme quattro storie di donne perverse e crudeli come Lucrezia Borgia o la contessa-vampiro Erzsébet Báthory, in un crescendo di immagini geometriche che mirano a scandagliare e svelare le superfici dei corpi come se fossero opere d’arte terribili e pericolose. Nel successivo La bestia Borowczyk  si ispira ad alcune leggende popolari francesi che narrano di mostruose creatore antropofaghe: il film spinge ancora più ai limiti gusto estetizzante e libertà erotica, tanto che in Italia, quando uscì nella tarda primavera del 1976, venne immediatamente bollato come pornografico e immesso nel circuito delle sale dedicate al cinema a luci rosse, suscitando però, come scriverà Carlo Felice Venegoni su Cinema Sessanta: “mugolii di disappunto e […] altre manifestazioni di insofferenza di questo pubblico che non tollera evidentemente che gli abituali ingredienti della pornografia (seni nudi, sederi femminili generosamente esibiti, amplessi realisticamente mimati, eccetera) siano inquinati da altri elementi sui quali l’attenzione e l’immaginazione dello spettatore sono, come nel caso de La Bestia, chiamati a compiere uno sforzo che questo tipo di spettatore non è disposto a pagare.” Nonostante l’equivoco distributivo, il film ebbe un discreto successo, tanto da lanciare in Italia un vero e proprio filone di cinema bis definito zoofilo, composto da film come La bella e la bestia di Luigi Russo o Bestialità di Peter Skerl.

Prosegue la pubblicazione di nuove edizioni restaurate dal catalogo Argos Film, casa di produzione francese fondata dall’istrionico Anatole Dauman insieme a Philippe Lifchitz. Il catalogo della Argos era già stato pubblicato diversi anni fa con ottime edizioni dalla RHV ma ora la casa toscana ha a disposizione nuovi materiali, soprattutto restaurati. Anche per la riedizione de “La bestia” si è partiti da un master restaurato nel 2018 da Argos Film con il supporto del CNC partendo dagli elementi originali negativi 35mm per le immagini e il magnetico 35mm per il sonoro, il tutto supervisionato da Nöel Véry (all’epoca operatore camera) e svolto presso il laboratorio L’immagine ritrovata a Bologna e Parigi. Sembrava esistesse anche una versione del film da 104’ ma al momento l’unica disponibile è quella da 98’ (94’ con velocità ridotta in PAL), infatti la versione del DVD è esattamente di 1h 34’ 16” e presentata nel corretto formato 1.66:1. La qualità di riproduzione video è altissima, sia il restauro sia il riversamento in dvd mantengono perfettamente lo stile molto morbido delle riprese ed una resa cromatica perfetta, nell’insieme notevolmente superiore rispetto alla prima edizione Ripley’s. Passando al sonoro la traccia in lingua italiana è valida ma un po’ chiusa e con una resa musicale un po’ soffocata, da preferire senza alcun dubbio quella originale restaurata la quale presenta una dinamica notevolemente superiore ed un’estrema precisione nei dialoghi e negli effetti sonori. La sezione extra non è particolarmente corposa vista la presenza del solo cortometraggio documentario diretto da Borowcyzk “L’amour monstre de tous les temps” dedicato al pittore erotico surrealista Ljuba Popovic.

VOTO:    4,5

data pubblicazione: 10/2024