Il Mereghetti 2011
Un’attesa lunga tre anni!
Invece della classica cadenza biennale, Paolo Mereghetti e la casa editrice Baldini Castoldi Dalai ci hanno fatto attendere un anno in più, ma ora finalmente possiamo annunciarvi in anteprima assoluta che la nuova edizione del più autorevole dizionario dei film italiano, Il Mereghetti appunto, uscirà il 23 novembre 2010. In anteprima per tutti i lettori di DVD italy webzine pubblichiamo la copertina del dizionario, e come da nostra tradizione, qualche domanda rivolta al sempre disponibile autore che ovviamente ringraziamo.
Ha visto un film, ad un’anteprima oppure ad un Festival, che l’ha colpita e che in Italia non è ancora uscito?
L’ultimo che ho visto, “La fossa” del cinese Wang Bing, presentato “a sorpresa” all’ultimo festival di Venezia: un capolavoro che Tarantino ha scandalosamente ignorato e che spero si possa presto vedere almeno su Rai 3, a Fuori Orario
Nuovi supporti multimediali stanno avanzando. Alcuni suoi colleghi italiani ed internazionali sono già presenti con i loro dizionari addirittura sull’iPhone/iPad di Apple. Lei non crede che il suo, prima o poi, possa “sdoppiarsi” e diventare anche “tascabile”?
Non è una decisione che dipende solo da me.
Parliamo ora del film che ha commosso miliardi di persone, vista la prematura e sconcertante scomparsa del Re del Pop Micheal Jackson, ovvero This is It. Due domande: ci può fare in anteprima una breve critica con tanto di giudizio in stellette per il recente docu-film diretto da Kenny Ortega? Inoltre: molte volte quando la critica giudica un film musicale aggiunge spesso la frase “dedicato ai fan”, “può piacere solamente ai fan dell’artista” o cose simili, spesso per giustificare il fatto che quel film non è magari perfettamente riuscito. Però non è chiara una cosa: un film quando è riuscito è riuscito, a prescindere che si stia parlando dei Beatles, dei Rolling Stones o di altri ed indipendentemente dal fatto che a guardarlo siano i fan o meno. Cosa ci può dire riguardo a questa osservazione e lei, come si approccia nell’analisi critica di questo genere di opere?
Ecco qua, in anteprima la scheda del film:
“Michael Jackson’s This Is It ** (This is It, Usa 2009, col, 111’) Kenny Ortega. # La didascalia iniziale avvisa: “For the fans…”. E nelle quasi due ore successive il regista monta con passione le ultime riprese del “re del pop” durante le prove dello spettacolo che avrebbe dovuto tenere a Londra prima della sua prematura scomparsa il 25 giugno del 2009. Intercalati con interviste agiografiche dietro le quinte a tecnici, coreografi e ballerini, sfilano tutti i classici del repertorio di “Jacko”: si parte con Wanna Be Startin’ Somethin’ per finire con Man in the Mirror, passando attraverso siparietti multimediali (il videoclip anni Quaranta di Smooth Criminal), ricordi del passato (riprese televisive d’annata dei Jackson 5), hit imperituri (Bad, Beat It, Thriller Billie Jean) e appelli ecologici (Earth Song). Nulla che tenti neanche lontanamente di fare luce sull’indole “mutante” (gli incalcolabili interventi di chirurgia estetica) o le ombre (i processi per presunta pedofilia) del genio del pop, ma solo un lungo greatest hits commemorativo a uso e consumo dei suoi idolatri. Sicuramente dettato da ragioni economiche (la marea di debiti che pare sia stata il suo primo sconcertante lascito), ma anche pervaso da un affetto sincero per il più controverso e misterioso personaggio che la storia della musica popolare ricordi. E con il preciso proposito di mostrarne ai milioni di fan lo smagliante stato di forma fisica nei giorni immediatamente precedenti la scomparsa, per ridargli la dignità perduta dopo lo sciacallaggio mediale. Circolato in sala in distribuzione limitata e poi uscito in homevideo.” Come vede la scritta “solo per fan” l’ha messa il regista in exergo al suo film. Anch’io qualche volta uso quella locuzione nel mio dizionario non per mettere in discussione il valore di un film (per quello ci sono le stellette e il commento contenuto nella scheda) ma per spiegare la dose massiccia di specifiche qualità (canzoni, ma anche sangue, squartamenti o simili) presenti in un film: a tanti può piacere il risotto o la bistecca ma un pranzo fatto solo di risotti o di bistecche può stancare chi non ne è, appunto, un fan.
Ci dica, scegliendo tra tutti quelli che ha visto negli ultimi due anni e che non è presente nel Dizionario 2008, qual’è stato il miglior film d’animazione motivandoci la sua preferenza.
Forse il migliore in assoluto è Up ma a me è piaciuto particolarmente Dragon Trainer di cui vi allego la scheda in anteprima:
“Dragon Trainer *** (How to Train Your Dragon, Usa 2010, col, 98’) Dean DeBlois, Chris Sanders. # Il piccolo vichingo Hiccup, mite e mingherlino, addomestica un drago ferito, scopre perché il suo villaggio è costantemente assediato da (apparentemente) spietati sputafuoco, e scopre i suoi sentimenti per la bella Astrid. La doppia lezioncina morale (impara a conoscere l’Altro; segui la tua natura) è scontata, la messa in scena no: scritto dai registi con William Davies adattando il romanzo di Cressida Cowell Come addestrare un drago, il miglior cartoon digitale Dreamworks (distribuito anche in 3D) è un susseguirsi ininterrotto di spettacolari sequenze aeree che surclassano anche quelle di Avatar, intercalate da una serie di gag azzeccatissime. Una lezione di spettacolo esemplare, con un sorprendente contrappasso finale per il piccolo protagonista: che sottolinea come crescere significhi sempre perdere (stavolta letteralmente) qualcosa di sé. Enorme successo di pubblico in America, solo discreto da noi. Personaggi e doppiatori dell’edizione originale: Hiccup/Jay Baruchel, Stoick/Gerard Butler, Skaracchio (in originale Snotlout)/Jonah Hill, Astrid/America Ferrera, Moccicoso (in originale Gobber)/Craig Ferguson, Gambedipesce (in originale Fishlegs)/Christopher Mintz-Plasse.”
La tecnologia 3D è sempre più spinta da Hollywood, anche se a nostro parere molti film non hanno sfruttato al meglio le sue potenzialità. Quali sono invece secondo lei i film più riusciti negli ultimi tre anni da questo punto di vista?
I migliori film in 3D (gli unici mi verrebbe da dire, viste le numerose “bufale tridimensionali” arrivate sui nostri schermi) sono Avatar e Coraline. Gli altri mi sembrano o dimenticabili o inutili.
AGGIORNAMENTO
Oggi (19/11/2010) la casa editrice B.C.Dalai Editore ci ha comunicato che a causa di problemi tecnici l’uscita del Dizionario subirà un lieve slittamento ed uscirà quindi il 30 novembre. E’ confermata la presentazione presso la libreria Feltrinelli Duomo di Milano per il giorno giovedì 25 novembre alle ore 18.00 con la partecipazione oltre che dell’autore anche di Antonio Albanese e di Piera Detassis. Potete controllare a questo indirizzo diretto su Facebook della pagina dell’editore www.facebook.com/pages/Baldini-Castoldi-Dalai-editore/201362740589 o direttamente nel sito bcdeditore.it/ per essere informati sulle successive presentazioni del Dizionario.
Sopra: la copertina dell’edizione 2011 de “Il Mereghetti – Dizionario dei Film” edito da Baldini Castoldi Dalai Editore. Si ringrazia l’ufficio stampa per la collaborazione. (c) 2010 DVD italy webzine. Tutti i diritti riservati
data: 27/10/2010