Cronache dalla sala – Mostri contro alieni
Il cinema ha ancora bisogno di storie.
Se da una parte Pupi Avati con il suo ultimo nostalgico film intitolato “Gli amici del bar Margherita” ci insegna cosa significa fare cinema con le figurine, dall’altra parte la sempre meno sorprendente Jennifer Aniston, con “Io & Marley” storia di un cagnone strappalacrime, ci spiega cosa significa produrre spazzatura sul grande schermo.
Nella speranza che la crisi arrivi soprattutto per gli ideatori di queste storie, la nostra attenzione per questa settimana si concentra su “Mostri contro Alieni” e in particolare su Jeffrey Katzenberg, l’uomo DreamWorks artefice della svolta tecnologica destinata a cambiare il mondo dell’animazione: il fantomatico 3D.
L’idea di Katzenberg, co-fondatore della sopra citata casa di produzione americana, è quella di creare un’avventura che rovesci la concezione del 3D facendone non più uno strumento per invadere lo spazio dello spettatore, ma una calamita che lo afferri trasportandolo all’interno di una storia di cui diventa quasi un altro attore.
Un’idea ambiziosa destinata a grandi sviluppi ma soprattutto a grandi investimenti da parte di DreamWorks, che in partnership con Intel e HP ha completamente rinnovato la sua dotazione tecnologica per realizzare d’ora in avanti solo film in 3 dimensioni.
Sostanza o apparenza? La risposta è forse scontata; in un momento di crisi da assuefazione e da pirateria informatica la cosa migliore è sempre quella di rilanciare una nuova offerta. Nuove tecnologie per nuovi investimenti, ovvero nuovi proiettori per grandi schermi, occhiali speciali, monitor, televisori e magari kit casalinghi fai da te.
Il futuro sembra scritto, anche se la cosa che più ci colpisce guardando il gustoso e piacevole “Mostri contro Alieni” proiettato in 3D e visibile grazie a speciali occhiali di ultima generazione, non è tanto la magia della terza dimensione quanto invece la capacità creativa di aver costruito una bella storia ricca di intelligenti citazioni e di simpatici personaggi… il tutto per ricordarci che la vera terza dimensione del cinema continua a rimanere la profondità e la forza della suo racconto.
data: 05/04/2009