CRONACHE DALLA SALA – Commedia all’italiana oggi
Un mangime per gatti e cani.
Nei titoli di coda di “Benvenuti al Nord”, la giovanissima Emma Marrone vincitrice dell’edizione di “Amici 2010” canta, con chitarra al seguito, “Nel blu dipinto di blu” passeggiando baldanzosa attraverso il set del film campione d’incassi e seguito di “Benvenuti al Sud”. Un finale dimenticabile travestito da grande trovata che la dice lunga sullo stato di salute della nostra nuova commedia all’italiana fatta di tanta (brutta) televisione e di tanto poco cinema.
Che cos’è la nostra commedia nel 2012?
Basterebbe vedere l’Italia raccontata dagli ultra trentenni… super giovani, carini e neo-diplomati nel film sequel “Immaturi il viaggio” per capire che oggi le storie del nostro cinema sembrano “postate” e “linkate” per “stati da Facebook”.
Il linguaggio per luoghi comuni, la pessima recitazione e l’assoluta latenza di un’idea drammaturgica la fanno da padrone. E pensare che queste cinematografie hanno pure il coraggio di prendere distanze dai cine-panettoni… senza rendersi conto che invece sono solo l’altra faccia della stessa medaglia.
Il nuovo Blake Edwards di casa nostra, alias Fausto Brizzi, che di cinepanettoni si è nutrito in giovane età, riuscirà sicuramente a dimostrarcelo. Il trailer di “Come è bello far l’amore”, commedia degli equivoci a sfondo sessual-populista (probabilmente in 3D), promette bene e se gli incassi gli daranno ragione chissà… forse il seguito potrebbe intitolarsi: “A far l’amore comincia tu”!
E che dire del prossimo (ennesimo) film commedia di e con Carlo Verdone: “Posti in piedi in paradiso” storia di padri separati costretti a convivenze forzate e trascinati dalle eccentriche gesta dell’avvenente cardiologa svampita Micaela Ramazzotti?
Storie da pomeriggi televisivi. Cronache popolari raccontate per luoghi comuni nell’Italia del “vorrei che fosse” e del “preferisco ridere per non pensare”. E così finisce che c’è sempre qualcuno che pensa per noi, qualcuno che ci allevia il dolore dalle terribili sofferenze del… ragionare con la propria testa. Alla nuova commedia all’italiana tutto questo interessa molto, è stata costruita su basi televisive e quindi conosce molto bene l’importanza del livellamento culturale verso il basso.
Dalla tv di casa al cinematografo non cambia nulla, gli stessi autori e gli stessi attori… si accorre in massa cercando svago, ma è uno svago poco sincero. Dalle nostre commedie moderne si avverte che la lezione di Renzo Arbore che quasi 30 anni fa con “Quelli della notte” spiegava l’importanza di non prendere troppo sul serio il media televisivo è stata completamente ribaltata a favore di una cultura parruccona che dal piccolo schermo è finita per spiattellarsi sullo schermo più grande. Di fatto il cinema oggi si crea e si vende in tv un po’ come una batteria di pentole o un pregiato mangime per gatti e cani.
La commedia all’italiana di oggi ci ricorda una volta in più quanto il nostro paese conservatore sia impaurito da qualsiasi forma di reale cambiamento. Ci si arrabbia ma solo per finta; ci si identifica con gli eroi ma solo per paura di sè, ci si lega alla routine perché lo si considera il male minore. E allora accade che nel nostro piccolo mondo cinematografico un personaggio italiano come Leonardo Pieraccioni continui a campare di rendita – e chissà per quanto tempo ancora – grazie a “Il Ciclone”, un successo di pubblico di almeno 15 anni fa.
data: 24/01/2012