dal 1999 testimone di un’evoluzione

Pazza di gioia di Carlo Ludovico Bragaglia è una commedia “telefoni bianchi” ed ora cercheremo di approfondire questo sotto genere, da tanti anni rimasto nel dimentcatoio. Dal booklet interno: “Il film si apre al centro del fatidico luogo di incontro, un hotel di lusso. Gli arredi delle pellicole d’epoca sono spesso al centro delle stori diventando veri e propri protagonisti, non per niente il genere dei “telefoni bianchi” viene definito anche “cinema déco”. Lo sfarzo e il lusso così come

Lancillotto e Ginevra è una riuscita ed intelligente rilettura incentrata principalmente sull’amore che Lancillotto prova nei confronti di Ginevra - moglie di Re Artù - firmata dal maestro del cinema mondiale Robert Bresson, autore di vere e proprie colonne portanti della storia del cinema, una su tutte “Pickpocket” del 1959. In Italia era già uscita, diversi anni fa, un’edizione DVD pubblicata da San Paolo (che pubblicò praticamente anche tutti gli altri titoli in valide edizioni) ma con qualche problema tecnico

I racconti di Parvana è la storia di una ragazza di 11 anni cresciuta sotto il regime talebano nella Kabul del 2001 che opprime la libertà delle donne. Quando il padre viene ingiustamente arrestato, Parvana decide di travestirsi da uomo per poter lavorare e così occuparsi della sua famiglia. Questa audace ragazzina mette a rischio la propria vita traendo forza proprio da quelle storie che il papà le raccontava per farle conoscere la cultura e la bellezza dell’Afghanistan.

Clint Eastwood non si ferma, anzi non lo ferma nemmeno un incendio devampato negli Studios della Warner durante il montaggio proprio di questo Richard Jewell… ovviamente pochi istanti dopo è scattato l’allarme e c’è stata l’evacuazione di tutto il personale ma lui, almeno leggenda narra, rispose con un serafico: “io non mi muovo da qui, devo finire il montaggio del mio film!”… Richard Jewell è la più recente opera dell’attore/regista americano che nonostante gli ottanta anni compiuti è instancabile nel

Autumn de Wilde, fotografa figlia d’arte, debutta alla regia cinematografica con questo “Emma.”, uscito nelle sale inglesi nel febbraio 2020 mentre in Italia è stato prima distribuito nelle piattaforme on-line a causa dell’emergenza coronavirus. Ultima trasposizione cinematografica del celeberrimo romanzo di Jane Austen con un giovanissimo e straordinario cast composto da Mia Goth, Callum Turner, Josh O’Connor, Johnny Flynn e Anya Taylor-Joy oltre al sempre immenso Bill Nighy.

Keiichi Hara, dopo una lunga gavetta negli anni Ottanta come assistente di regia per alcuni lungometraggi cinematografici di Doraemon, continua la sua formazione sul campo scrivendo, dirigendo o firmando degli storyboard per anime; debutta alla regia cinematografica con alcuni film dedicati al personaggio di Shin-chan ma il suo debutto come autore avviene solamente nel 2007 con la regia dell’interessante “Un’estate con Coo”. Ma è con i successivi “Colorful” e “Miss Hokusai” - purtroppo ancora inediti nel nostro paese -

Spike Jonze è nato, cinematograficamente parlando, proprio da qui. Essere John Malkovich è stato il suo folgorante debutto registico, nel 1999, che lasciò a bocca aperta pubblico e critica con un film originale, divertente, intelligente ed interpretato magistralmente da Cameron Diaz e John Cusak. In seguito il regista americano dopo aver diretto opere nel complesso meno riuscite ed interessanti come Il ladro di orchidee (2002) e Nel paese delle creature selvagge (2009) fa di nuovo centro con l’intenso e psicologico

“Procede a gonfie vele la carriera di S. Craig Zahler, che dopo essersi dedicato ai romanzi è dal 2015 che si dedica a tempo pieno al cinema. “Dragged Across Concrete” è il suo terzo film e per certi versi lo potremmo definire il suo “Jackie Brown”. Sicuramente perché si tratta del suo lavoro per il grande schermo più cinico, disilluso e scuro, ma anche perché proprio come il terzo film di Tarantino si prende i suoi tempi e rifiuta i

“Lo Studio 4°C torna con un opera di alto impatto, con superbe animazioni e una storia che ci porta in un mondo a noi così vicino ma per molti versi ancora sconosciuto: il mare. Pochissimi protagonisti e le vacanze estive fanno da sfondo a tutto il progetto. La giovane Ruka è introversa. In casa il padre è sempre lontano, immerso nel lavoro presso l'acquario della città, e il rapporto con la madre non è dei migliori. Il suo carattere complicato

“C’era una volta una favola nera, ambientata nella provincia sud di Roma, tra la malinconica litoranea brutalmente costruita ed una campagna che è stata palude. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola. Un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e