dal 1999 testimone di un’evoluzione

Quentin Tarantino lo ha definito un grande film con riflessioni non banali sull’opera e su tutta l’operazione, questa volta siamo pienamente d’accordo con lui. «Todd Phillips è il Joker. È un film sul Joker, punto», ha sentenziato Tarantino. «Il concetto intero, persino il modo in cui ha usato i soldi dello studio — li ha bruciati come farebbe il Joker, ok? E poi il suo colpo di scena finale, ah, ah! Come un pupazzo che salta fuori a sorpresa dalla

“Scritto da Bresson dopo una riflessione durata anni e nato da un’intuizione ispirata dell’Idiota di Dostoevskij racconta “la vita di un asino”, come ha detto il regista, “scandita dagli stessi momenti della vita di un uomo, l’infanzia, le carezze, l’età matura, il lavoro, il talento […] e infine la morte, con l’animale che muore perché porta su di sé il peccato degli uomini”. Costruito attorno all’immagine ricorrente del primo piano dell’asino che guarda il mondo coi suoi occhi liquidi ed

“È certamente l’aspetto autoironico che colpisce più di tutto nel delizioso racconto che Margherita Buy sceglie di fare in Volare, suo film di esordio alla regia, per spiegare, o meglio, condividere la sua fobia per il volo. Si chiama aerofobia (o aviofobia) lo stato d’animo di profonda ansia generato dall’idea di volare in aereo e Buy sceglie di parlarne con toni sdrammatizzanti e dissacranti che le si confanno alla perfezione. Attrice assai nota, dagli anni ’80 a oggi ha interpretato

“Il film di Teemu Nikki induce a più di una riflessione, del tutto avulsa perfino dalla sua natura di commedia nera. Il cinema scandinavo da tempo ci ha abituato, proprio per il coraggio – peraltro qui determinato da ragioni personali – di sapere affrontare, sebbene con una trasversalità e con una finta ironia, il tema e soprattutto l’idea della morte in uno scenario sociale che li rimuove. Il film del cinquantenne regista finlandese non si discosta, nonostante la profonda e

Un documentario suggestivo e affascinante diretto da Chris Marker. Complesso, allusivo e visivamente affascinante, questo straordinario film-saggio immagina una serie di lettere di un cameraman in giro per il mondo, che si interroga su ciò che costruisce e costituisce la memoria individuale e collettiva, la storia e la stessa immagine mediata. Un’analisi a tratti quasi fantascientifica dei costumi giapponesi, dei paesaggi islandesi, di Vertigo di Hitchcock, dei documentari.

“In questo film ho avuto l’opportunità meravigliosa di lavorare di nuovo con l’autrice delle musiche di Drive My Car, Eiko Ishibashi. Il progetto del film è nato infatti quando Eiko mi ha chiesto di creare delle immagini per la sua performance dal vivo e Il male non esiste è stato concepito inizialmente con questo scopo. Durante la lavorazione, però, mi sentivo sempre più coinvolto e il progetto si stava trasformando in un film vero e proprio. Eiko e i suoi

“Suzume, il nuovo film di Makoto Shinkai, potrebbe essere considerato come il terzo capitolo di una trilogia dell’apocalisse, sul disastro e i suoi effetti sulle persone. In Your name., il meteorite che minacciava la distruzione di un’intera cittadina, con il cratere che affondava nel terreno dove prima pullulava vita, sembrava riferirsi alle esplosioni della bomba atomica che avevano raso al suolo Hiroshima e Nagasaki e lacerato il Giappone. In Weathering with You, la minaccia ecologica viveva invece di echi legati

“Dalle stalle alle stelle, letteralmente, MaXXXine è la degna conclusione della trilogia con protagonista Mia Goth, iniziata nel 2022 con X: A Sexy horror Story e proseguita qualche mese dopo con l’uscita di Pearl. Una trilogia cominciata in una fattoria del Texas occhieggiando al filone settantesco sullo stile di Tobe Hooper e Wes Craven, passata attraverso un flashback dalle tinte dense e pastose con il sapore del mélo anni Cinquanta e giunta infine a Hollywood, con il tentativo di arrembaggio da

“Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, Una spiegazione

“Quella di ‘Nel nostro cielo un rombo di tuono’ non è una storia qualsiasi: è la storia di Gigi Riva, un campione e un uomo vero. La vita di Riva è stata caratterizzata dal rigore morale ed etico di un uomo che ha affermato con forza che non tutto si può comprare. Un uomo con un legame indissolubile con una terra e il suo popolo, la Sardegna. ‘Nel nostro cielo un rombo di tuono’ racconta la coerenza e il coraggio