dal 1999 testimone di un’evoluzione

MaXXXine

(Universal)

DATI TECNICI: 16:9/ltbx 2.39:1 – DD 5.1 (ita, ing, fra, ted)

“Dalle stalle alle stelle, letteralmente, MaXXXine è la degna conclusione della trilogia con protagonista Mia Goth, iniziata nel 2022 con X: A Sexy horror Story e proseguita qualche mese dopo con l’uscita di Pearl. Una trilogia cominciata in una fattoria del Texas occhieggiando al filone settantesco sullo stile di Tobe Hooper e Wes Craven, passata attraverso un flashback dalle tinte dense e pastose con il sapore del mélo anni Cinquanta e giunta infine a Hollywood, con il tentativo di arrembaggio da parte della protagonista, la Maxine una volta ninfetta del porno e ora, superati i 30 anni, aspirante star dell’horror. I lavori di Ti West non sono solo thriller, ma giocano sempre con un certo grado di metadiscorsività che fornisce una chiave di lettura diversa dalla pura sostanza delle corpose immagini proposte, incuranti di lambire spesso i limiti del buon gusto. Sempre schizofrenicamente a cavallo tra pratiche da grossier e la raffinatezza di chi usa con evidente consapevolezza mezzo e riferimenti cinematografici, West in questa trilogia sulla volontà di affermazione ha sempre mostrato qualcosa per dire soprattutto qualcos’altro. MaXXXine è ovviamente legato concettualmente a X: se quest’ultimo sviluppava il suo discorso metaforico sull’identità scopofila tra porno e horror, MaXXXine la dà per assodata, la ribadisce (su uno dei cartelli dei manifestanti campeggia la scontata equazione horror = porn, a scanso di equivoci) e la sviluppa attraverso un passaggio di stato, il voyeurismo visto dalla prospettiva opposta, ossia come desiderio smodato di apparire per poi affermarsi. Il substrato allegorico di MaXXXine ruota intorno al concetto di divismo, declinato in tutti i suoi progressivi aspetti fin dall’esergo del film, in cui grazie a una frase di Bette Davis si premette l’esercizio della crudeltà come requisito fondamentale del successo.” prima parte della recensione che Giampiero Frasca ha dedicato al film.

Edizione standard realizzata nel classico box in plastica nera nel cui interno è presente solamente il dischetto (serigrafato). I menu sono in linea con le produzioni Universal degli ultimi anni, quindi decisamente minimalisti e realizzati graficamente solo con le icone per contraddistinguere le varie aree. Purtroppo è un’edizione “only film” quindi l’area extra non è presente. Il riversamento, seppur si stiahparlando di un film recentissimo, è impeccabile: la resa tecnica del video e dell’audio è ai massimi livelli e ci regala una visione perfetta dal primo all’ultimo secondo del film e che riproduce le atmosfere “Eighties” volute dal regista. Sono presenti diverse tracce audio multicanale oltre a due tracce audiodescrittive in inglese e francese. Seppur in assetto standard è un’edizione imperdibile!

VOTO:    4   

data pubblicazione: 12/2024