Cronache dalla sala – Osservazioni sul cinema del presente/h2>
Il Caos calmo del cinema italiano tra sesso inutile e messaggi promozionali.
Per “Caos calmo” il cinema italiano manda in campo i suoi “migliori fuoriclasse”…
Si cerca il film d’autore, l’impresa è ardua, i soliti noti ci provano con Antonello Grimaldi alla regia e Nanni Moretti capitano, scendono in campo Isabella Ferrari, Gassman junior, Valeria Golino e Silvio Orlando… ma il risultato non arriva neanche stavolta. Il film tratto dall’omonimo libro di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2006, si ferma ad una scena di sesso (quella tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari) che oltre ad essere abbastanza inutile arriva in ritardo di ormai trent’anni sulla tabella di marcia della storia del cinema.
Polemiche a parte, niente di nuovo… le imprese non si costruiscono a tavolino, i soliti noti continuano a recitare come ormai da anni fanno gli attori in questo paese: piangono, schiamazzano, pensano ai figli, rimpiangono il passato, “la loro generazione ha perso”… e sul finale qualche luce di speranza.
Nel nostro cinema la cosa che manca maggiormente è l’ironia, il saper vedere che anche l’opera più drammatica e profonda non deve necessariamente cambiare il mondo. Tutti si prendono terribilmente sul serio, ora anche il piccolo brutto anatroccolo Silvio Muccino è diventato un cigno pieno di fascino, fantasia e sensualità. Gli incassi purtroppo parlano a favore di questo nuovo ed improduttivo (dal punto di vista artistico) movimento italiano.
La gente ormai ipnotizzata dalla profondità narrativa di un messaggio promozionale (che vende frullatori a forma di banana) ritrova sé stessa quando sul grande schermo vede una certa Quattrociocche blaterare frasi disconnesse. E visto che non ci sono più tante cose da dire, ora la nuova tendenza nel nostro cinema è quella di denudarsi e fare all’amore!
Il nudo è la nuova frontiera, spogliarsi inutilmente e mostrare i seni da parte delle attricette del nostro ridicolo star-system è cosa seria, importante ed obbligatoria.
“L’edonismo defilippiano” è arrivato sul grande schermo!
Non ci si chiede se la scena d’amore sia funzionale alla storia, la si deve fare a priori; perché?!?… nessuno lo sa, “però oggi funziona così” potrebbe essere la risposta da parte di questa strana gente impegnata a fare questo ormai buffo mestiere.
Ma se in Italia come in America ci fosse lo sciopero degli sceneggiatori, si fermerebbe il nostro movimento cinematografico?
La risposta ovviamente è no.
Considerando che i film di oggi sono dei veri e propri lunghi messaggi pubblicitari gli sceneggiatori praticamente non esistono e se ne è rimasto qualcuno non è più necessario. Il taglio, lo stile dei nostri film spetta all’uomo che mette i soldi, quello che ha pagato per far vedere il telefonino o la maglietta attillata sulle tettine della protagonista.
Una volta si diceva che la televisione era in mano agli sponsor ora anche il cinema sembra subire la stessa delirante sorte.
La casta non esiste solo in politica, ognuno dovrebbe imparare a guardarsi dentro e a valutare le proprie responsabilità, ma questo gioco della coscienza non esiste dalle nostre parti; piuttosto esterniamo, usciamo da noi stessi e ci mettiamo a proclamare frasi senza senso in un salotto culturale televisivo, dove per cultura si parla dell’ultimo film di Banfi “L’allenatore nel pallone 2” con tanto di dotti interventi, collegamenti da non so dove e sociologi che parlano dell’importanza del film di evasione… insomma un grande cinema per una grande Italia!
data: 15/02/2008