dal 1999 testimone di un’evoluzione

Project Itoh, ovvero Satoshi Itō, è stato un geniale scrittore giapponese purtroppo prematuramente scomparso nel 2009 a soli 34 anni. Nella sua brevissima carriera ha scritto tre romanzi, nel 2007 Genocidal Organ, nel 2008 Harmony e nel 2012 (terminato dall’amico scrittore Toh Enjoe) The Empire of Corpses. Romanzi che riscossero enorme successo in Patria e non solo, poco dopo la pubblicazione del terzo Fuji TV commissionò tre lungometraggi d’animazione affidati a tre diversi studi d’animazione. Harmony, uscito nel 2015, fu

“Il film scritto e diretto da Lorene Scafaria, a partire da un articolo del New York Magazine, vorrebbe essere un sapido incrocio tra l’estetica di Magic Mike e il moralismo di Wall Street. Solo che la regista non ha un’oncia dell’ironia e del talento di Soderbergh, né tantomeno della capacità mitopoietica e dello spirito ribelle di Oliver Stone. Alla fine, quello che rimane del suo film vorrebbe condensarlo nella battuta finale della protagonista, la spogliarellista Ramona: “siamo come l’America, qualcuno

“Strano come questo lungometraggio, per certi versi, presenti tratti in comune con il film che l’ha preceduto, Mirai di Mamoru Hosoda: entrambi ci raccontano di cosa significhi crescere e fare i conti con quegli aspetti del mondo adulto che non conosciamo e che temiamo di più. Lo fanno proponendo punti di vista differenti e a loro modo originali, figli di una visione del cinema e dell’animazione nipponica diversa ma ben racchiusa all’interno di un medesimo contesto. […] Penguin Highway è

Matrimonio all’italiana: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica alla regia… una delle più belle scene del cinema italiano… cosa si può chiedere di più? Tratto dalla commedia teatrale di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano” torna in home-video grazie alla Surf Film ed alla CG Entertainment con questa terza, definitiva, edizione. In fascetta viene indicata la dicitura “nuova versione restaurata” ma né all’inizio del film né in fascetta troviamo dati tecnici relativi al restauro. Abbiamo interpellato direttamente la casa toscana

“Fellini reinventa il romanzo di Petronio per evocare un viaggio picaresco nella Roma antica e decadente, trasfigurata nei meandri di un labirinto onirico dove si susseguono omicidi, insidie, suicidi, orge trasognate, affabulazioni e tradimenti. Il passato diviene un continente sconosciuto, rappresentato con potenza visionaria e continue invenzioni figurative (Fellini firmò la scenografia con Danilo Donati). Ma la società putrescente e corrotta, dominata dall'avidità e dal servilismo, rimanda all'Italia di ieri e di oggi.” “Non un’epoca storica, filologicamente ricostruibile sui documenti, positivisticamente