dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Una contadina, Enrichetta, assistendo a una rappresentazione di guitti, si scopre la vocazione al palcoscenico. Poiché dimostra qualche dote di soubrette, e più ancora per la sua procacità, il titolare della compagnia, il cantante e ballerino Silver Boy, l'aggrega al gruppo delle ragazze con cui va girando per i teatri di provincia. Assunto il nome d'arte di Erika, l'ex-contadina conosce il successo, nonché l'amore di Silver Boy. Gelosa, la prima donna della compagnia, già legata sentimentalmente al cantante, fa in

“Guida romantica a posti perduti” è un insolito road movie attraverso l’Europa alla ricerca di luoghi dimenticati durante il quale una coppia di sconosciuti, entrambi intrappolati in una quotidianità bugiarda, viene a patti con il proprio passato. Benno e Allegra, lui ha superato i cinquanta, è inglese e beve come un dannato, lei, vent’anni di meno è una blogger di viaggi, con molta fantasia. Entrambi vivono mentendo e non hanno alcuna intenzione di cambiare. Vicini di casa senza essersi mai

Nuova versione filmata del romanzo di Frances Hodgson Burnett pubblicato nel 1910. Al cinema è arrivato per ben sei volte, la prima solo nove anni dopo la pubblicazione del romanzo. La più famosa è forse la versione del 1949 diretta da Fred M. Wilcox insieme alla versione del 1993 diretta da Agnieszka Holland. Quest’ultima, diretta da Marc Munden, a parte ottime scenografie e coinvolgenti effetti digitali non aggiunge nulla di più rispetto alla precedenti.

Da molti considerato il capolavoro di Ferzan Özpetek, è sicuramente uno dei più famosi e celebrati anche se noi abbiamo apprezzato molto anche le sue due ultime opere, “Napoli velata” e soprattutto “La dea fortuna”. Saturno contro è il sesto film del regista turco naturalizzato italiano e arriva dopo il flop, sia di pubblico che di critica, di “Cuore sacro”. Da segnalare un bel cast per un film corale composto da Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Luca

Al bellissimo film di Alf Sjöberg ha dedicato un breve articolo anche Paolo Mereghetti che sulle pagine del supplemento del Corriere della Sera Io Donna ne ha così scritto: “Non fatevi ingannare dal titolo: uscito in Italia con tredici anni di ritardo (il film di Sjöberg aveva vinto la palma d’oro a Cannes nel 1951 ex aequo con Miracolo a Milano: la censura italiana ne «sconsigliò» l’uscita fino al 1964), la più famosa versione cinematografica della Signorina Julie di Strindberg