dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Roubaix, une lumière” l’ultima regia del regista francese Arnaud Desplechin (La vie des morts, I re e la regina, Racconto di Natale tra le sue opere più importanti) aveva già colpito al cuore i critici mondiali durante il Festival di Cannes 2019 per poi entusiasmare il pubblico francese pochi mesi dopo. Purtroppo da noi è stato distribuito in poche copie solo nell’autunno dello scorso anno riscontrando comunque un buon successo. “(…) Desplechin, sceneggiatore con Lèa Mysius, si ispira a un fatto

“Accolto favorevolmente a Cannes, dove era stato presentato nella sezione Un Certain Regard, premiato come Miglior opera prima ai César dello scorso febbraio, dove ha battuto i favoriti I miserabili e Atlantique, Non conosci Papicha di Mounia Meddour è una delle opera algerine più importanti e viste degli ultimi anni, censurato in terra araba, oggetto di pirateria e condivisione sotterranea da parte di molti dei giovani algerini per cui è stato in buona parte pensato. La sua straordinaria protagonista Lyna

Il cult poliziesco anni '90 con Valerio Mastandrea e Marco Giallini diretto da Claudio Caligari dopo "Amore tossico”. “Remo Guerra, nonostante sia un poliziotto, è anche il capo di un gruppo di rapinatori dell'estrema periferia romana specializzati nell'assalto ai quartieri alti. Ormai totalmente preso dalla sua dimensione illegale, Remo riesce a sviluppare un'efficacissima tecnica criminale: la banda aggancia le vittime per strada, le segue in macchina ed entra in casa. Ma nonostante i continui successi, in Remo si affaccia una crisi

“Scusate il ritardo, il film che consacra definitivamente Massimo Troisi come nome di punta della commedia italiana dei primi anni Ottanta, riprende i punti fermi della poetica dell’autore napoletano: il rapporto con le radici culturali, l’indolenza nell’affrontare la vita, la disillusione. Nel mettere in scena l’amore e la crisi dell’amore tra il suo personaggio e quello interpretato da Giuliana De Sio, Troisi ragiona anche sulla crisi creativa, sulle difficoltà a realizzare un’opera seconda, a dare seguito a un percorso. Dopo

Il penultimo film della Pixar (poco dopo è arrivato l’ennesimo capolavoro di Pete Docter, Soul) ha diviso pubblico e critica. C’è chi l’ha considerato uno dei punti più bassi della filmografia pixariana, altri invece gridano all’ennesimo capolavoro, superiore addirittura a Soul. Noi siamo più vicini ad una via di mezzo: il film ci è sembrato piuttosto riuscito, grazie soprattutto ad una storia magari non originale ma ben trattata e ad un’animazione ed un character design insoliti, forse a tratti un