dal 1999 testimone di un’evoluzione

**** “Impossibile distogliere lo sguardo” - Hollywood Reporter Dicono che non ci si possa sottrarre all’amore di una madre… ma per Chloe questa non è una rassicurazione: è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, quasi sinistro nella relazione tra Chloe e sua madre Diane. Diane ha cresciuto sua figlia nel totale isolamento, controllandone ogni movimento sin dalla nascita, dietro ad un segreto che Chloe sta solo iniziando ad intuire. Un horror psicologico in cui l’amore materno diventa una morsa, da cui

Una ragazza che sente una forte attrazione per il teatro di prosa abbandona la compagnia di burattinai presso la quale lavora per unirsi a una compagnia di teatro di provincia. La gavetta si rivela un percorso ad ostacoli, quando decide di abbandonare, l’incontro con il grande vecchio del teatro segnerà per sempre il suo destino e farà nascere una nuova stella. Un film sul teatro e l’attore che racchiude il fior fiore del palcoscenico italiano, con i più grandi attori

Fame di Henning Carlsen, imperdibile film del cinema nordico, era ancora incomprensibilmente assente sul nostro mercato home-video; è basato sul famoso romanzo semi-autobiografico “Fame” di Knut Hamsun, pubblicato nel 1890. Il film segue le giornate di un giovane aspirante scrittore che soffre la fame sia fisica che mentale in una città, Krisiania, ostile. “Sult”, ovviamente, è il film di Per Oscarsson. Il suo ritratto dell’artista in erba, diviso tra momenti di lucidità e momenti di più cupa disperazione, gli è

Rolando Ferrazza ha trent’anni, si è laureato col massimo dei voti e aspira a diventare insegnante. Suo malgrado però è costretto a vivere con la nonna Ines e ad accontentarsi del modesto lavoro di bidello presso una scuola privata religiosa. Sandy è una giovanissima modella americana, arrivata a Roma con gli opprimenti genitori per alcuni servizi fotografici. La madre, che deve far continuare in qualche modo gli studi scolastici alla figlia durante la permanenza nella capitale, decide di contattare Padre Spinetti,

“Ho raccontato queste storie solamente per il piacere di raccontarle. Il piacere di raccontare storie implica un giocare con ciò che si narra, e questo giocare implica una certa libertà riguardo alla materia. Questa libertà di fronte alla materia richiede che la ricostruzione di Chaucer sia di fantasia, e che non debba essere usata come pretesto per la ricostruzione di un periodo storico. La storia in questo film è strettamente di fantasia. Perciò devo dimenticare Chaucer per poter fare il