dal 1999 testimone di un’evoluzione

Debutta la collana Argos di CG Entertainment dopo il recente accordo per la distribuzione in Italia di un pacchetto di titoli “d’autore” decisamente interessanti, vedi la nostra news. Per esordire alla grande ci voleva un titolo forte e diciamo che con “L’impero dei sensi” di Nagisa Oshima il titolo forte è arrivato eccome! La nuova edizione da master restaurato del capolavoro del regista giapponese è abbinata anche al secondo capitolo, “L’impero della passione” uscito due anni dopo, nel 1978. Entrambi

“Forse l’ultimo dei grandi artefici della Nouvelle Vague, il settantaquattrenne Philippe Garrel con Il grande carro ha firmato un film che si sarebbe detto testamentario (e forse lo è) se non fosse che ha la leggerezza e l’allegria delle commedie. Il maturo gestore di un teatro di marionette chiamato “Le Grand Chariot” ha da sempre coinvolto nella sua attività i tre figli (Louis, Esther e Léna Garrel, i tre veri figli del regista), ma quando muore il sodalizio si rompe

“Nora e Hae Sung, due amici d'infanzia profondamente legati, si separano quando la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud. Due decenni dopo si ritrovano a New York, vivranno una settimana cruciale in cui si confronteranno sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore moderna e struggente.”. Una sera di qualche anno fa, Celine Song si ritrovò seduta in un bar tra due uomini provenienti da periodi molto diversi della sua vita.

Dopo “Doppia pelle” (2019) e “Mandibules” (2020, al momento probabilmente il suo capolavoro) l’eclettico musicista-regista francese ha realizzato numerosi film, uno dietro l’altro con un ritmo ancora più serrato del miglior Woody Allen. Se volete approfondire la figura del secondo Quentin più famoso del cinema vi consigliamo di leggere la recensione tecnica che abbiamo dedicato al DVD di “Mandibules”, sempre edito da Mustang. Nel 2022 infatti sono arrivati ben due film (da noi ancora inediti in sala): “Incredibile ma vero”

“Ha un bel da fare Dev Patel in questo adrenalinico processo di apprendimento registico e performativo che è Monkey Man. La star di The Millionaire, senza alcun freno inibitorio ma con una frontalità quasi stalloniana, accentra su stesso il peso e la responsabilità “morale” di questo John Wick in salsa induista che decide non solo di interpretare e dirigere (prima esperienza da regista), ma anche di scrivere e produrre (con l’avallo di Jordan Peele). L’obiettivo è quello di mettere insieme