dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Preparatevi a tornare in un mondo di due realtà: la vita di tutti i giorni… e ciò che c’è dietro. Per conoscere veramente sé stesso, Neo deve seguire ancora una volta il coniglio bianco dentro Matrix. Ovviamente Neo sa già cosa deve fare. Ciò che non sa è che Matrix è più pericoloso che mai. Déja vu.”

“Jonas Carpignano per i suoi primi tre lungometraggi chiude un percorso perfettamente simmetrico su più livelli. “A Chiara” chiude “la trilogia di Gioia Tauro in Calabria” dopo “Mediterranea” e “A Ciambra” e tutti hanno debuttato a Cannes, tra Semaine e Quinzaine. Vocazione dunque internazionale quella di Carpignano, che del resto è cresciuto tra Roma e New York. Interessante quindi che la sua idea di cinema parte invece dal locale, dal particolare, per raggiungere l’universale. Ha sin qui privilegiato le persone,

Prosegue l’evoluzione del cinema di Pedro Almodóvar, un cinema più introspettivo, più riflessivo, qui addirittura intreccia la storia personale di Janis e Ana ad un contesto storico e politico, uno stile ed un approccio per lui totalmente inedito, il risultato finale è un film bellissimo e sorprendente che conferma che il grande regista spagnolo è in evoluzione continua, sperimentando e con una voglia di raccontare decisamente coinvolgente. Il film è stato presentato in anteprima alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Prima del Dune di Denis Villeneuve e ancora prima del Dune di David Lynch c’era il Dune “immaginato” da Alejandro Jodorowsky, tra geniali visioni, deliri di onnipotenza, follie produttive ed una visione di cinema “libero” che ancora oggi sconvolge. Questo documentario è un capolavoro per come riesce a ricreare un periodo storico e ad appassionare sulla genesi di un film che purtroppo non è mai nato, ma che, nonostante tutto, è riuscito a spargere migliaia di semi nella Hollywood di

“Cupo, nero, magnifico. Ovvero, perché Il Petroliere è un capolavoro assoluto.” Intitola così l’articolo che ha dedicato Emiliano Dal Toso all’ennesimo grande film di Paul Thomas Anderson. Così continua: “Opinioni differenti o no, fazioni diverse o critici scettici, tutto quello che volete, ma è evidente che ormai non ci sono più dubbi: Paul Thomas Anderson è un grande, e fra pochi anni sarà studiato sui libri di cinema. Perché? Perché è l’unico regista americano degli ultimi vent’anni che persegue una statura