dal 1999 testimone di un’evoluzione

Dopo i capolavori della trilogia della vendetta (Mr. Vendetta / Old Boy / Lady Vendetta) il regista coreano si è un po’ disorientato; prima realizza un film piuttosto deludente come “I’m a cyborg, but that’s ok” uscito nel 2006 poi realizza il suo ottavo film, proprio questo “Thirst” uscito nel 2009 ma da noi ancora inedito in sala. Liberamente tratto dal romanzo Teresa Raquin di Émile Zola si aggiudicò il Premio della Giuria al Festival di Cannes, ma non riuscì

Ultimo film da regista solista e attore di Massimo Troisi, uscito nel 1991 sbanca al botteghino con un incasso stratosferico che arriva a più di 15 miliardi di lire. Un film che oggi sembra aver guadagnato valore e certamente da riscoprire ed una pellicola che ha segnato la storia del cinema italiano e della musica italiana grazie alla canzone scritta appositamente per il film da Pino Daniele “Quando”. Massimo Troisi: “Perché calesse?

Fresco vincitore del David di Donatello 2022 per la miglior sceneggiatura non originale di Monica Zapelli e Donatella di Pietrantonio e tratta dal romanzo omonimo di quest’ultima, il quale vinse il prestigioso Premio Campiello nel 2017. “Estate 1975. Una ragazzina di tredici anni viene restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere. All’improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa confortevole e l’affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico venendo catapultata in un mondo estraneo”. Diretto dal giovane Giovanni

Rispolveriamo questo dvd, pubblicato dalla General Video nel lontano 2012, che portò in Italia per la prima volta in home-video l’opera di debutto del grande regista spagnolo Pedro Almodóvar. “La giovane Pepi coltiva marijuana sul terrazzo di casa e si fa cogliere in flagrante da un burbero poliziotto, che in cambio del silenzio la priva della sua verginità. Pepi vuole vendicarsi tramite Bom, sua grande amica, e di altri amici in maschera (che fra l’altro sbagliano vittima e pestano il

“Dicevamo tre anni fa, parlando del primo capitolo di questa nuova saga di Halloween, come da un regista come David Gordon Green e da un’operazione che vedeva il coinvolgimento (nuovamente dopo molti anni) sia di Carpenter sia di Jamie Lee Curtis, fosse lecito attendersi qualcosa in più di uno di quei prevedibili remake pieni di citazioni e schemi narrativi consueti che poco aggiungono, anche in termini discorsivi, alle questioni già ampiamente trattate dal capostipite. Ecco, tre anni dopo possiamo dire con certezza che tutto quello