dal 1999 testimone di un’evoluzione

L’appassionante storia umana, artistica e imprenditoriale di Salvatore Ferragamo, dall’infanzia a Bonito, dove ha realizzato le sue prime scarpe, al viaggio in America in cerca di fortuna, dalle esperienze a Hollywood al ritorno in Italia, dal rischio del fallimento alla rinascita nel suo laboratorio di Firenze fino alla definitiva consacrazione. Carattere, istinto, genio, curiosità e straordinaria intuizione: Salvatore – Il calzolaio dei sogni mostra il mistero e il fascino di una figura complessa, un’icona della moda italiana e mondiale che

Cosa succede quando il caso comincia a muovere le sue pedine? Quanto può influire sulla nostra vita un semplice imprevisto? Il gioco del destino e della fantasia indaga sulla rotta di collisione tra cuore e sorte. Un tema per cui Hamaguchi elabora tre variazioni narrative, disegnando quattro intensi personaggi femminili alle prese con i propri sentimenti, con la propria immaginazione e con la geometria delle coincidenze e delle casualità. Questo il filo rosso che mette in connessione i tre capitoli

"Soldini (aiutato nella sceneggiatura da Doriana Leondeff) continua a raccontare la fatica di vivere e la voglia di non farsi schiacciare dalle convenzioni, ma questa volta con i tempi della commedia malinconica, alla “Kaurismäki”. (…) Il che non ha impedito al film di riscuotere uno straordinario successo di pubblico, anche per merito della grande prova di Licia Maglietta" - estratto della scheda del Dizionario dei Film 2021 - Il Mereghetti edito da Baldini+Castoldi.

In molti hanno gridato al capolavoro, in tanti lo hanno inserito nelle liste dei migliori film del 2021. Senza sbilanciarci possiamo affermare che l’ultima opera del regista norvegese Joachim Trier è assolutamente da vedere. Debutta nel 2006 con l’interessante Reprise, si è fatto notare a Cannes nel 2011 con l’altrettanto interessante Oslo, 31. august, entrambi inediti in Italia. La persona peggiore del mondo è il terzo capitolo della “Trilogia di Oslo”, ora speriamo che grazie all’ottimo riscontro di critica e

Lorenzo Rossi su Cineforum.it: “Non è un film comune nel panorama italiano Ariaferma. Anzi è proprio una gemma preziosa. E del resto nemmeno Leonardo Di Costanzo è un regista ordinario. Formatosi in Francia, con un passato di documentarista e arrivato alla fiction già più che cinquantenne il regista campano è un autore insolito, quasi laterale e forse ancora da scoprire completamente. Ma questo percorso non comune, così personale e sui generis è in realtà il suo miglior pregio e se Ariaferma è un grande film