dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Non c’è dubbio che nella nutrita schiera di registi contemporanei che non riescono a resistere nel maneggiare l’orrore a rovesciarne il senso spostando l’accento su timbriche più prossime al comico, e in alcuni casi persino allo slapstick, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sembrino giocare un campionato a parte: lo avevano già dimostrato all’epoca di Finché morte non ci separi (“Cos’è successo, signora?”, “Parenti”, tanto per citare una linea di dialogo abbastanza esplicativa), per poi rinverdire i fasti del loro approccio

Walerian Borowczyk, artista e regista di origine polacca, che ha fatto della commistione tra visionarietà ed erotismo la matrice unica del suo cinema. Nato a Kwilcz (Poznań) nel 1923, si diploma in pittura e grafica all’Accademia di belle arti di Cracovia. I suoi primi lavori nel campo del cinema sono cortometraggi a passo ridotto dove sperimenta le tecniche dell’animazione, come Les Astronautes (1959) realizzato con la tecnica del cutout animation in collaborazione con Chris Marker. Nel 1968 Borowczyk dirige il

Non sono celebri come i fratelli Lumière ma anche i fratelli tedeschi Skladanowsky hanno contribuito all’invenzione ed alla sperimentazione della settima arte ai suoi albori. Max, insieme a Emil e Eugen, inventarono il bioscopio, un primo proiettore cinematografico che i fratelli Skladanowsky usarono per riprodurre i primi spettacoli di immagini in movimento per un pubblico pagante, il 1º novembre del 1895, alcuni mesi prima del debutto pubblico del tecnicamente superiore cinematografo dei fratelli Lumière. Nel 1995 il regista tedesco Wim

“Ambientato nei primi anni '60, le migliori amiche e vicine Alice (Jessican Chastain) e Celine (Anne Hathaway) vivono entrambe una vita idilliaca con prati ben curati, mariti di successo e figli della stessa età. Questa perfetta armonia va improvvisamente in frantumi dopo un incidente: il figlio di Celine muore tragicamente mentre Alice stava guardando i ragazzi. Senso di colpa, sospetto e paranoia si uniscono in una cosa sola e daranno il via a una battaglia psicologica che rivelerà il lato

“In un buon istituto tedesco, la professoressa Carla Nowak (Leonie Benesch, un’interpretazione di precisione chirurgica) insegna matematica ed educazione fisica a una seconda media: è preparata, coinvolgente, amata, usa una maieutica che ogni volta va a segno con gli studenti. L’innesco della deflagrazione del conflitto è un piccolo consiglio disciplinare – nel quale sono chiamati a discutere anche due studenti rappresentanti di classe – convocato per scoprire chi è responsabile di alcuni piccoli furti che avvengono a scuola. Da lì