dal 1999 testimone di un’evoluzione

"Busan, Corea del Sud. Jang Hae-joon è il detective incaricato delle indagini sulla morte di Ki Do-soo, un ufficiale dell’immigrazione caduto dalla cima di una montagna sulla quale era solito arrampicarsi nel tempo libero. Sembrerebbe trattarsi di suicidio ma alcuni indizi fanno sospettare della moglie cinese dell’uomo, Song Seo-rae. Il fascino della donna metterà a dura prova l’integrità del poliziotto, già provato da problemi di insonnia e da un rapporto tutt’altro che appagante con la moglie. Con Decision to Leave [He-eojil

“Dopo il mediometraggio “Le avventure del ragazzo del palo elettrico”, il regista giapponese Shinya Tsukamoto ne riprende parte delle tematiche e dello stile nel realizzare “Tetsuo: The Iron Man”, il suo lungometraggio più celebre. “Tetsuo” girato nel 1989 e primo di una trilogia che proseguirà nel 1992 con “Tetsuo II: Body Hammer” e nel 2009 con “Tetsuo: The Bullet Man, è un incubo allucinato, dalle immagini visionarie ed inquietanti, dove Tsukamoto crea il proprio linguaggio filmico con un montaggio fulmineo

“Un suono, EO. E-O. EEE-OOO. Un verso. Un'esternazione. È un accento. Non è soltanto una voce. È uno strepito. L'urlo, titolava un film – magnifico - di Skolimowski di tanti anni fa (in italiano L'australiano). Questo ciuchino grida. L'asino di Jerzy Skolimowski, che guarda al Balthazar di Bresson unicamente in qualità di immagine votiva, crede alle preghiere e alle lacrime. Crede nella forza e nella determinazione. Crede, eccome!, nello sguardo. EO, così onomatopeicamente si chiama la bestia, attraversa la vita

Nel suo negozio la Befana riceve gli ordini per i doni della notte del 6 gennaio. Il suo assistente, il perfido dottor Scarafoni, la costringe a letto con una falsa influenza per prendere in mano la situazione. Il suo scopo è di arricchirsi servendo solo i figli dei clienti facoltosi. Francesco, povero ed orfano, sa che non vedrà esaudito il suo desiderio di avere in dono il trenino "Freccia Azzurra". Ma nel negozio i giocattoli, capita la situazione, decidono di

Dopo il mezzo passo falso di Bergman Island, film schiacciato dall’enorme presenza del maestro svedese, la regista francese Mia Hansen-Løve torna alle atmosfere, ai luoghi, alle dinamiche familiari, ai ricordi malinconici, tutti tratti distintivi della sua filmografia e della sua poetica. Partendo dai più semplici gesti quotidiani questo film esplora l’animo femminile con una sensibilità rara e firma un ritratto di donna che colpisce. Sandra è una madre single che lavora come interprete e si trova ad affrontare un momento