dal 1999 testimone di un’evoluzione

“Un ritratto dell’infanzia nel quale si specchia l’Italia di oggi che per i bambini è già l’Italia di ieri. Chi sono i bambini di oggi? Cosa pensano? Cosa vedono e cosa riescono ad afferrare del mondo degli adulti? Per rispondere, la regista Sophie Chiarello decide di seguire per cinque anni, con la sua telecamera, gli alunni di una classe elementare, abbassando il suo sguardo ad altezza bambino in modo da catturare il loro punto di vista sul mondo. Queste sono

“Il vento tra i capelli, il rombo del motore, l’asfalto caldo che scorre sotto le ruote. E l’adrenalina che percorre tutto il tuo corpo, come una scarica elettrica. Julia non riesce a immaginare la sua vita senza una moto. Fiera e indipendente, frequenta il giro dei “rodei” urbani, corse clandestine di motociclisti. Ma quando un incontro casuale la porta a unirsi a una banda di centauri, la posta in gioco si alza: in una successione di furti e colpi sempre

“È la prima volta che c’è una storia tutta per lui, per Barry Allen, alias The Flash. Tutto comincia, più o meno, in una cameretta, come fossimo nel Queens di Peter Parker, ma questo ripartire dalle origini da parte ragazzo più veloce dei mondi non è assolutamente disincantato. Non racconta la sua giornata come fosse quella di un liceale come tanti in America. Barry vuole tornare indietro nel tempo per cambiare il passato, in particolare impedire un evento luttuoso, altra constante

La Jane del titolo purtroppo se ne è andata il 16 luglio del 2023. Era la bellissima Jane Birkin, attrice, cantante e regista francese, dal 1968 compagna per tantissimi anni del cantante e regista trasgressivo Serge Gainsbourg, i quali insieme hanno dato vita a produzioni musicali oltre ad una splendida figlia, la famosissima Charlotte del titolo. Ma la vita di Jane Birkin è stata un caleidoscopio di situazioni, emozioni, viaggi, collaborazioni… e tutto questo cerca di raccontarlo, soffermandosi anche sul

“Questo film è un film sperimentale. Perciò audace. Perché di una tragedia che per un Paese, un popolo, un sentire, è un nervo ancora, sempre e probabilmente in eterno scoperto guarda non la tragedia in sé, bensì la sua spazializzazione. […] Per Cédric Jimenez, che è un cineasta d'azione, e dunque di luoghi, di geografie, di coordinate, i fatti sono l'occasione per il tentativo di geolocalizzare il caos, la tensione, la paura. Rispetto a French Connection (2014) e a BAC