dal 1999 testimone di un’evoluzione

Mustang ha fatto un enorme regalo a tutti gli appassionati del grande cinema italiano riportando in home-video il capolavoro di Luchino Visconti “Bellissima”, film uscito nelle sale nel 1952 con l’indimenticabile interpretazione della grandissima Anna Magnani e restaurato lo scorso anno al Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale in collaborazione con l’avente diritto Compass Film utilizzando il negativo originale per le immagini e un positivo d’epoca per la colonna sonora. Uscito in due edizioni (Blu-ray e DVD) contenenti gli stessi extra

Nato a Shangai nel 1958, Wong Kar-wai si è trasferito a Hong Kong all’età di cinque anni. Studente di design grafico al Politecnico di Hong Kong, ha sviluppato un grande interesse per la fotografia e in particolare per il lavoro di Robert Frank, Henri Cartier-Bresson e Richard Avedon. Dopo il diploma, nel 1980, Wong Kar-wai ha frequentato un corso di formazione dell'Hong Kong Television Broadcasts Ltd, e presto ha cominciato a lavorare come assistente alla produzione in diversi serial televisivi.

“Ne Il toro ci sono tutti gli elementi della tradizione classica del western – pensavo a Il grande cielo, al punto di vista che ha Hawks, così morale, democratico, alla sua idea del commercio, della libertà – assieme a un’attenzione un po’ imbarazzata al contesto dell’oggi. Quindi la mandria non è più una mandria, ma una valigia-merce che l’Occidente ha, una tecnologia che può servire. Il film ovviamente non ha più il respiro dello spostamento, del selvaggio. C’è però l’uso

“Opera prima di Luca Scivoletto, è una divertente commedia sulle contraddizioni della politica e della vita, con un giovane protagonista nerd cui è stato proibito – per coerenza ideologica – di vedere Rambo o giocare a Nintendo. L’approccio è scherzoso e simpatico, ma il tema ha una sua ragion d’essere e lo smarrimento politico, che diventa disagio esistenziale e finisce per intenerire anche il fantasma di Berlinguer, fa sorridere ma anche pensare.” Paolo Mereghetti, IoDonna.

“Wilhelm Meister è un giovane aspirante scrittore, in viaggio dalla città natale Glückstadt. In fuga da una madre oppressiva e dal suo passato, Meister intraprende un viaggio attraverso la Germania raccogliendo intorno a sé un insolito gruppo di amici, per poi giungere, da solo, sullo Zugspitze. Nella letteratura del XIX secolo, in particolare nel Bildungsroman tedesco, il topos del viaggio è sempre legato a cambiamenti ed esperienze significative e durature; il viaggio è sinonimo di ricerca riuscita della propria identità. Ma il