dal 1999 testimone di un’evoluzione

Edizione del 20° anniversario, seppur senza alcun restauro. Il film fu girato sia in formato digitale DV sia in pellicola 35mm, ma al momento nemmeno sul sito ufficiale Wim Wenders Stiftung viene menzionato un futuro restauro. Il riversamento è comunque molto buono, il master video è originale e la versione del film è quella integrale. La resa tecnica, nelle scene girate in DV, è ovviamente deficitaria ma è una precisa scelta registica e non un difetto dell’edizione DVD. Molto strana

“Nata sotto l’ovvia egida di Pier Paolo Pasolini, il cui nome è accreditato nei titoli al soggetto, alla sceneggiatura e alla «supervisione tecnica e artistica», l’opera prima di Sergio Citti, Ostia (1970), ritorna al pasolinismo cinematografico più originario, quello del sottoproletariato romano e dell’approccio lirico, critico e analitico. […] Prendendo evidente spunto dal rapporto di Sergio col fratello Franco, volto indimenticabile che fu protagonista di Accattone (Pier Paolo Pasolini, 1961) e che legò in modo indissolubile la propria carriera al

Roberto Manassero per MyMovies.it sulla riedizione nelle sale della versione restaurata: “Minimalista, stralunato, quasi onirico nella sua assurdità, sovente buffo e divertente, il cinema di Jarmusch è sempre stato dalla parte dei diversi. I suoi personaggi sono esclusi dal banchetto della vita, disadattati, vagabondi, carcerati, passeggeri della notte: il protagonista di Ghost Dog, interpretato da uno straordinario Forest Whitaker, è forse la sua creazione più famosa e tipicizzata, un afroamericano invisibile a chiunque, nonostante l'imponente stazza e l'evidenza del suo

Tratto dall’omonimo dramma di Rosso di San Secondo, il film ne lascia inalterata l’ossatura, cambiando però l’ambientazione, che da popolare diventa qui elegante e mondana. Particolarmente interessante la mise en scene di Righelli e i ricercati movimenti di macchina lungo la scala che dà il nome al soggetto e al film stesso. Estratto dal booklet interno, intervista di Umberto Paradisi del 1931 al regista: La sonorizzazione ha molta importanza in questo film? “Moltissima. Ho compiuto ogni sforzo affinché rumori, suoni, musiche e voci

“La caduta di un corpo nel vuoto. Un volo che si arresta sul terreno innevato di fronte a uno chalet lasciando sul bianco alcune tracce di sangue. Insieme a quel corpo nel vuoto precipitano anche una coppia, una famiglia, l’infanzia di un bambino. La caduta, come dice il titolo, è il centro stesso dell’idea narrativa di Anatomia di una caduta di Justine Triet, che da lì - ricostruendo come l’uomo sia morto - comincia a entrare nel corpo vivo delle relazioni tra i personaggi,